Diversamente dal museo tradizionale, l’ecomuseo non è confinato in un edificio, ma si sviluppa all’aperto, integrandosi nel vissuto quotidiano della comunità che lo abita. È un museo “diffuso”, che si manifesta nei paesaggi, nei luoghi di lavoro, nei gesti tramandati e nelle narrazioni condivise. Non raccoglie solo oggetti, ma valorizza storie, memorie e legami, mettendo al centro le persone e il rapporto che esse intrattengono l’ambiente circostante.
Il suo scopo è individuare, connettere e documentare i contenuti materiali e immateriali che definiscono l’identità del territorio, costruendo una rappresentazione organica e coerente. Le attività ecomuseali sono orientate a far emergere le interazioni profonde tra gli elementi del paesaggio, creando un sistema in cui ogni componente acquista senso in relazione agli altri.
Un ecomuseo, quindi, è una struttura viva e partecipata, in cui cultura e natura si intrecciano per raccontare una visione complessiva del territorio. È concepito per stimolare la riflessione, l’apprendimento e la partecipazione su temi come appartenenza, patrimonio condiviso, sostenibilità e memoria collettiva.
Attraverso il coinvolgimento attivo di cittadini, istituzioni, realtà educative e associative, si configura come un motore di crescita sociale e culturale, capace di generare consapevolezza, inclusione e nuove forme di fruizione responsabile del territorio.