Aidone sorge su un’altura degli Erei, in un paesaggio collinare con valli incise, che influenza la stabilità dei versanti e la disponibilità di risorse idriche, offendo panorami ampi sul paesaggio circostante e la valle del Gornalunga, in vista della quale si estende su un pianoro il sito archeologico siculo-greco-ellenistico di Morgantina. La zona si distingue anche per il patrimonio ambientale, caratterizzata da un’abbondanza di foreste, sia naturali che artificiali, che si estendono nella parte nord-occidentale, la prossimità del Parco della Ronza e il lago artificiale di Ogliastro, una zona umida di notevole interesse naturalistico.
Il primitivo centro storico sembra nascere a cavallo tra un probabile incastellamento bizantino di gruppi sino ad allora insediati tra le rovine dell’antica Morgantina e la nascita di un casale arabo proprio sulla cresta del monte omonimo. Il toponimo deriverebbe dal greco aidon, che significa usignolo, oppure sarebbe di derivazione araba, da pronunziarsi aidun (fonte d’acqua) secondo quanto riporta il cartografo e viaggiatore al-Idrisi che su commissione di Ruggero II, re normanno di Sicilia, compila una delle opere geografiche più significative della storia medievale, la Tabula Rogeriana. Completata nel 1154, offre una descrizione dettagliata del mondo conosciuto dell’epoca, basata su un’ampia raccolta di informazioni provenienti da viaggiatori, mercanti e studiosi, integrate con le osservazioni personali di al-Idrisi. Il libro include mappe, descrizioni geografiche di paesi, fiumi e montagne, informazioni sui popoli, le culture e le risorse economiche delle diverse regioni.
La città araba di Aidone doveva essere grande e prosperosa, tanto da avere almeno tre moschee poi diventate chiese cristiane, prima di rientrare sotto l’egida normanna, infeudata alla nobildonna Adelicia o Adelasia, nipote di Ruggero II. I nuovi dominatori, per consolidare il potere e garantire il controllo dell’isola, conducono una sistematica politica di fondazione e ripopolamento di centri abitati, spesso fortificati, e di concessione di feudi. A partire dalla metà dell’XI secolo gli Altavilla realizzano dunque un’impresa militare ma anche di ridefinizione territoriale, demografica e socio-economica. Nel XIII secolo Federico II di Svevia concede una seconda migrazione gallo occitanica proveniente dalla zona di Piacenza, che coinvolge anche la vicina Piazza Armerina. Aidone, ricoprendo una posizione strategica di controllo su vie di comunicazione e territori agricoli, rappresenta uno spaccato significativo del processo di normanizzazione della Sicilia, mostrando le strategie di insediamento e culturali che hanno plasmato il medioevo insulare, leggibili ancora oggi nelle tracce del castello di Gresti, seppure duramente colpito dal violento sisma del 1693, quanto nell’attuale parlata dialettale aidonese che appartiene all’isola linguistica gallo italica.
