Le rocce, i valloni, le grotte e le prolifiche colline del territorio hanno rappresentato nell’immaginario delle civiltà classiche la culla reale e simbolica dell’attività agricola sistematica, retta sulla coltivazione di orzo e frumento, beni essenziali dell’economia di sussistenza che hanno disegnato lo scenario agro-pastorale dell’area per molti secoli e, ben oltre le testimonianze storiche, fissato la loro rilevanza simbolica nel complesso mitico delle divinità greco-romane Demetra/Cerere e Kore/Proserpina, diffuso universalmente nell’area mediterranea. Una cosmogonia che interpreta la nascita del ciclo agrario stagionale e la simbologia del grano come fonte di vita e di sussistenza concessa dalle divinità mitologiche, che proprio in questi paesaggi vedono sorgere i più imponenti luoghi di culto ad esse dedicati.
Dal patrimonio archeologico e mitologico della splendida polis ellenistica di Morgantina ai tesori custoditi nel Museo di Aidone, nel rilievo fiero della Rocca di Cerere fino al lago di Pergusa, ognuno di questi luoghi racconta e rinnova il mito, intrecciando natura, storia e orizzonti simbolici.